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Ol Doinyo Lengai Tanzania Tanzania

Il suo nome in lingua Masai significa "la montagna di Dio". E in effetti in cima all'Ol Doinyo Lengai, un vulcano di 2.962 metri situato nel nord della Tanzania, accadono cose davvero "dell'altro mondo". Da questa montagna infatti, sgorga una lava dalla composizione chimica unica tra i vulcani conosciuti, ricca di carbonato di sodio, anziché di silicati, e particolarmente fredda (500-600 gradi °C contro gli 800-1200 delle altre comuni emissioni laviche).
A causa della bassa temperatura, di giorno lo strano fluido appare come un fiume nero, non rosso incandescente, e solidificandosi dà origine a curiose formazioni rocciose.

Lo spettacolo del vulcano Ol Doinyo Lengai in piena attività è un evento che non si può certo dimenticare. Appare proprio come l'immagine che ognuno di noi ha di un vulcano, ma in questo caso, il cono scuro presenta una sommità bianca di soda, con la punta tagliata da cui fuoriescono fumo, vapore e lava nera.

Le sue ceneri vengono spinte dal vento per chilometri fino nel Serengeti e sono proprio quelle ceneri a rendere così fertili i suoi pascoli, arricchendoli dei preziosi minerali necessari alle centinaia di migliaia di erbivori che partoriscono e crescono i loro piccoli in quell'immensa pianura.

Ol Doinyo Lengai si trova lungo una delle grandi faglie che delimitano la scarpata occidentale della Rift Valley. Queste faglie si sono formate circa 1,2 Milioni di anni fa, quando l'attività vulcanica era già presente. Tra tutti i vulcani di quest'area, tra cui c'è anche la caldera di Ngorongoro , l'Ol Doinyo Lengai è il più recente, con solo 370.000 anni di storia. In particolare, l'edificio attuale si è formato dopo una serie di eventi caratterizzati da alternanza continua di attività di tipo esplosivo e attività di tipo effusivo. Il 14 agosto 1966, il vulcano ha avuto la prima eruzione registrata storicamente. I geologi J. B. Dawson e G. C. Clark, che visitarono l'area la settimana seguente, videro una colonna di ceneri innalzarsi per oltre mille metri sopra il vulcano. Il 4 settembre 2007, e in altre occasioni sino al febbraio 2008, il vulcano è stato interessato da varie eruzioni, che sono culminate il 5 marzo 2008, con un'eruzione di grandi dimensioni.

Geologicamente, il cono del vulcano attuale è stato costruito circa 15.000 anni fa. Gli abitanti del luogo salgono sulla montagna per pregare ed offrire i loro sacrifici in caso di malattie, infertilità e altre sciagure, come per esempio la perdita del bestiame. Racconta una leggenda che i Masai che vanno a pregare sulla montagna portano con sé una giovane pecora nera da offrire nel sacrificio. La pecora viene messa in un posto preciso sulla montagna (una pozza secca) e il Masai intona i suoi canti religiosi prima di andare a dormire. La mattina successiva, al suo risveglio, non troverà più la pecora che sarà sparita senza lasciare alcuna traccia. Il Masai che ha offerto il sacrificio non può mangiare finché non lascia la montagna, ma coloro che sono stati sul vulcano sostengono di essersi svegliati la mattina con la pancia piena. I Masai sostengono che il dio parli con loro, ne avvertono la presenza e il mistero, ma non lo vedono mai. Credono inoltre che una cattiva persona non possa salire sull'Ol Doinyo Lengai perché il dio lo ucciderà prima che possa raggiungere la cima.
Un'altra ragione per cui gli abitanti del posto sono intimoriti da questa montagna è perché la terra continua a cambiare colore dal bianco, al grigio, al rosso, al marrone, al nero e anche giallo, a causa dell'attività vulcanica.
Ol Doinyo Lengai é il luogo di culto più sacro per tutti i Masai del Kenya e della Tanzania. Periodicamente si mettono in marcia da entrambi i paesi per pregare e chiedere l'aiuto del dio.

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